La maledizione del pipistrello

Di certo quest’articolo non contribuisce all’indicizzazione del sito.

Mentre sto ammazzando la tastiera, ho dubbi se pubblicarlo o meno. Maledizione del pipistrello cosa vorrà mai dire? Chiedete giustamente.

  • L’argomento è il viaggio = è in linea con il blog.
  • Non è un viaggio di piacere = non è in linea con il blog.
  • Parla delle sfide del viaggiatore di questi tempi = è in linea con il blog.
  • DestinazioneSottoZero NON è un blog personale per paciolare del più del meno = Facciamo che lo scrivo lo stesso, al massimo non lo leggi, ok?

Il viaggio non è sempre viaggio di piacere

Devo partire per motivi tristissimi. Motivi che hanno a che fare con il pipistrello, il vitro, e questo caos che ci circonda.

Ormai sono 2-3 giorni che volta in volta mi ci metto a verificare i collegamenti aerei, e non voglio credere quello che vedo: voli in questo momento non esistono. Non ci sono collegamenti giornalieri pratici dai vari aeroporti del Nordest come una volta. Nei vecchi tempi decidevo da quale aeroporto partire in base i parcheggi, o negozi all’interno, o in quale bar d’aeroporto facevano meglio il macchiato. Quei bei vecchi tempi! Quando il turismo di massa esisteva ancora!

Carenza di collegamenti

Oggi, da Bologna, Venezia, Treviso, Verona nulla de nada de zero di diretto. Solo via Stansted o via Amsterdam cun durata di viaggio a partire da 7 ore a 20 ore. Come on! Andiamo! Il viaggio in aereo dura 1h20!

Trovo uno diretto da Bergamo… il volo per Budapest dura 1h20; Ci impego 2 ore – 200km a raggiungere Bergamo, Orio al Serio. Ma eccezionalmente potrà andare bene. Vuoi mettere i 750km/circa 7 ore contro l’ora e 20 minuti di volo?

Siti web confusi

Ma sul sito della compagnia aerea trovo delle informazioni in conflitto tra di loro: Ad una parte leggo che servono assolutamente dei documenti che devo scaricare e compilare prima di mettere piede in aeroporto, tassativamente, altrimenti meglio che non mi presento neanche; ma se clicco sui link indicati nessun documento è visualizzabile, neanche scaricabile, figuriamoci come faccio a compilarle se non le visualizzo?

Io sospetto che i link siano stati creati nei tempi della peste bubbonica, poi sono stati dimenticati là. Peccato, perché così aumentano il dubbio e cacciano via i potenziali viaggiatori. Auto goal? Boomerang? Autolesionismo?

Con 15 anni di esperienza nel mondo magico dei viaggi, dopo 1 anno e mezzo che non vedo un velivolo dal vicino, con desiderio pazzo di volare, alla fine nel dubbio, ho deciso di partire in macchina piuttosto.

Temevo di trovarmi là all’imbarco e di essere rifiutata, rigettata, sputata via come una chewing gum scolorata e senza gusto.

Purtroppo in questo periodo ho avuto il modo di trovare diversi siti web turistici, che fungono all’effetto contrario: Al posto di essere contenitori utili offrendo dell’informazione chiara, scritta in nero su bianco, in linguaggio comprensibile, in realtà sono dei contenitori di link inutili, scaduti, dimenticati che collegano coi portali scritti in linguaggio ufficioso, abbondante, quello che hai voglia di leggere anche 7 volte e alla fine non capirci ‘na mazza!

Capolinea del turismo organizzato

Immagina le situazioni quando alla fine della catena alimentare, c’e’ lui il cliente=predatore che aspetta la risposta: “allora, il mio gruppo di 30 persone della nazionalità X, tra 3 settimane potrà partire per la nazione Z in aereo?” Ed io l’agente speciale di viaggi gli devo dire: I have no clue, non riesco a decodificare le pappardelle dei link kilometrici collegati ai siti web in varie lingue, composte in varie salse.

Una cosa è certa: l’incertezza

Insomma, temevo di trovarmi a Bergamo, dopo aver viaggiato 200 km verso Ovest da Padova, (nella direzione opposta che la mia destinazione finale) che la compagnia potesse rigettarmi con un caloroso calcio sul sederino per il mancato documento scaricato dai link non funzionanti, e mi toccava ripartire verso il punto 0 = Padova, quindi viaggiare ulteriori 200km per l’Est, e dal punto 0 cominciare il vero viaggio di 750Km che in realtà, dopo i 400 km a vuoto facilmente avrebbero potuto diventare 1.150km…

Potevo chiamare il Call center. Te ghe rason. Ma la mia esperienza con il call center dei low cost, è davvero low, e slow.

Ricalcolo

Per ciò mentre galleggiavo nel mare dei dubbi crescente e l’ennesimo sito mi suggeriva di scaricare l’ennesima APP della tracciabilità, mi sono stufata e ho deciso di fare un tagliando flash alla mia auto e via! Ho macinato i 750 km al sole, sulle autostrade vuote. Nessuno mi ha mai fermata, mai chiesto per documenti scaricati dai link vari manco quel foglio verde il Green azz’, né al confine con la Slovenia, né a quello ungherese. Né in hotel al check in. A nessunissima parte! Anzi, ho solo trovate frontiere abbandonate.

( aggiungo questa nota dopo il mio rientro: neanche al rientro mi ha mai chiesto qualcuno per il Green azz’: tra confini di stato si circola tranquillamente. Italia – Slovenia – Ungheria – Slovenia – Italia. L’unico posto dove è servito: McDonalds in Slovenia per la pipì.)

Il Gran Tour del calendario cinese

Aveva ragione la mia cara amica a chiamare questi ormai 2 anni l’era della maledizione del pipistrello! Come del calendario cinese: l’anno della mucca, l’anno del maiale, e l’anno del pipistrello.

Sarà un pipistrello, o il vitro, comunque sia, la maledizione è partita da un posto lontano in Asia; ha raggiunto l’Europa: la Germania, l’Italia, poi pian piano si è esteso in ogni benedetto angolo del pianeta! Alla fine, l’articolo è pertinente al blog di viaggi. Concordo: l’argomento non è scintillante come le immagini di Instagram. Ma è una storia vera. True story. Sad story.

Il viaggio eterno

Cara mia amica, domani sarà il grande giorno, l’ultimo giorno. Sarà l’ultimo giorno della nostra amicizia? Non credo che l’amicizia finirà domani all’ultimo saluto. Continuerai a viaggiare dentro il mio cuore e nei miei ricordi che ora viaggiano nel cervello a mille, e nelle mie lacrime mentre guido verso.

Io temevo di scrivere sul nastro della corona alcun commento che riguarda il viaggio. Intendo il viaggio virtuale. Meglio dire, la fiorista mi ha cazziata di brutto, e mi ha detto che augurare buon viaggio in un campo santo è di cattivo gusto. Tu cara amica adoravi viaggiare, scoprire, assaggiare, chiacchierare, fotografare, prendere i viaggi con leggerezza, e da tempo, che la tua vita era diventata pesante sognavi di partire per un posto lontano con solo biglietto di andata. Io a quello TUO desiderio volevo riferire con la dedica sul nastro di seta della corona di fiori. Ma la fiorista ha bocciata l’idea. Si è rifiutata proprio. Vedo però che un’altra persona che ti conosce, ha avuto coraggio di farlo, e l’ha fatto scrivere: “Voyage, Voyage”

maledizione pipistrelliana

Buon viaggio cara amica! Bon Voyage!